LIFE TIB
   
   
 

La fauna selvatica ha un’esigenza vitale di spostarsi liberamente sul territorio, per cercare cibo, acqua, per riprodursi e per migrare verso ambienti più ospitali quando necessario. Con tempi diversi, anche la vegetazione si sposta, ritraendosi o diffondendosi per meglio adattarsi a condizioni ambientali sempre in mutamento.
TicinoConsiderando le necessità di spostamento della fauna selvatica e di diffusione della flora, il tratto di corridoio ecologico tra Parco del Ticino e Parco del Campo dei fiori può esser visto come un ponte che permette la connessione tra Alpi e Pianura Padana.
A sud, la Valle del Ticino conserva una naturalità di altissimo pregio, con ambienti fluviali integri e ampie fasce naturali (principalmente foreste di querce e carpini) o semi naturali (aree agricole) che dall’alveo del fiume si allargano verso l’esterno. Si tratta del complesso ambientale più esteso e meglio conservato dell’intera Pianura Padana, unico elemento di continuità tra le Prealpi e il Po, e quindi l’Appennino. A seguito di un intervento di reintroduzione, la Valle del Ticino è tornata ad ospitare la Lontra (Lutra lutra), uno tra i mammiferi più rari e minacciati della fauna italiana.
Tra il fiume Ticino e il massiccio del Campo dei Fiori si estende l’area delle colline moreniche del Varesotto, situata a est del Lago Maggiore. Qui brughiere relitte, pinete e boschi di latifoglie (tra cui quelle di Arsago Seprio e Somma Lombardo, ricche di specie di rettili e anfibi) sono costellate da zone umide di vario tipo. Palude BrabbiaIn particolare, la Palude Brabbia, il Lago di Varese, il Lago di Biandronno, e il Lago di Comabbio, rappresentano un complesso di siti molto importanti soprattutto per l’avifauna e la vegetazione palustre, siti che godono dei più alti livelli di protezione europea e internazionale. Le zone umide custodiscono specie prioritarie a livello Europeo, tra cui la moretta tabaccata (Aythya nyroca), nonché specie di anfibi endemiche della Pianura Padana, come il pelobate fosco insubrico (Pelobates fuscus insubricus) e la rana di Lataste (Rana latastei). Anche il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes italicus) è presente lungo i torrenti che scendono dal Campo dei Fiori. Questo massiccio montuoso è caratterizzato principalmente dalle faggete e dai prati magri, ovvero praterie su suolo calcareo da cui, sino a pochi decenni or sono, si ricavavano prati da foraggio per il bestiame. I prati magri ospitano importanti popolazioni di libellule, farfalle, cavallette, nonché rare orchidee. Ambienti di grotta (molto ricercati da colonie di diverse specie di pipistrelli) e selve castanili allargano il quadro degli habitat di questa area protetta che funge da cerniera tra pianura e ambienti alpini.

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• L’area di intervento del LIFE TIB presenta aspetti di grande pregio ecologico ma è minacciata da una forte antropizzazione.

• Il tratto di corridoio ecologico tra Parco del Ticino e Parco del Campo dei fiori può esser visto come un ponte che permette la connessione tra Alpi e Pianura Padana

• La Valle del Ticino è tornata ad ospitare la Lontra (Lutra lutra), uno tra i mammiferi più rari e minacciati della fauna italiana
redazione e realizzazione web: Marco Tessaro